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Il futuro dell'argento 9.9.2016

 

 

Nel dicembre del 1981 il rapporto tra il prezzo dell’oro e quello dell’argento era di 14,01, a fine dicembre del 1991 raggiunse il massimo di 100,82. Il 29 luglio 2016 la quotazione di un’oncia di oro era di dollari 1'351,40, quella di un’oncia d’argento di dollari 20,285 e il rapporto di 66,62. Occorrevano perciò 66,62 once d’argento per acquistare un’oncia d’oro. La modesta ripresa attuale del valore dell’argento nei confronti dell’oro è dovuta alla fuga di risparmiatori e investitori dalle valute cartacee a “corso forzoso” e anche a un timido miglioramento della situazione congiunturale. Se si arriverà a riportare l’economia mondiale sul binario giusto, il fabbisogno di argento per industrie e fabbriche aumenterà in modo vertiginoso e solo così si potranno evitare speculazioni inutili e dannose, sia nell’interesse di risparmiatori e investitori che delle industrie e fabbriche che lo utilizzano. Il futuro del rapporto tra oro e argento dipenderà soprattutto dalla ripresa economica. Già nel 2015 il 50,3% del fabbisogno annuale di argento è stato utilizzato nel ciclo industriale. Abbiamo asserito all’inizio di questo nostro studio che “l’argento è destinato ad una cerchia molto particolare di risparmiatori e investitori e va seguito “da vicino”, possiamo aggiungere “giorno per giorno” dal “lunedì. al venerdì, da uno specialista che conosce perfettamente il mercato. E’ facile farsi trascinare da coloro che su giornali del settore scrivono: “Argento Superstar”, “Meglio dell’oro”, “l’Argento ha messo il Turbo”, ecc. Anni di esperienza di questo fragile mercato confermano l’opinione di un grande Economista e operatore nei mercati borsistici che alcune settimane prima del crollo dello Standard and Poors del “venerdì nero” disse: “Ci sono giornalisti, per fortuna non molti che spingono i “pesciolini” nella grande bocca del “pesciolone” che presto scoppierà. Da dollari 49,45 nel gennaio del 1980 l’argento scese fino a dollari 3,53 nel 1993, perdita netta del 92,88%. Nell’aprile del 2011 l’argento ritornò a dollari 48,58 l’oncia, nuovo crollo fino ad un minimo di dollari 13,73 l’oncia nel 2015 con una perdita del 71,78%. I Fratelli Hunt erano delinquenti e sono finiti nelle Patrie galere, mentre per il disastro 2011 – 2015 nessuno ha pagato o paga per aver nuovamente trascinato nel baratro gli “ingenui” che hanno seguito i consigli degli “speculatori”. Dopo disastri, fallimenti e salvataggi di banche, ecc. gli Stati hanno iniziato ad applicare e anche inasprire le Leggi. In 30 anni due “disastri voluti” hanno scombussolato il mercato dell’argento. Il ritorno verso quotazioni normali si sta delineando dall’inizio dell’anno 2016.

 

Arrigo Ghisletta, 5 agosto 2016          continua .....

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