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Franco svizzero

 

A volte si ha l’impressione che molte persone hanno un’opinione piuttosto strana circa la solidità del Franco svizzero. Sono passati i tempi in cui il Franco galoppava nei confronti della Lira italiana, del Franco francese, della Peseta spagnola e persino del potente Marco tedesco.

L’Euro ha portato ordine nel marasma delle varie valute europee. Anche per la Banca nazionale svizzera l’introduzione dell’Euro è stato un fatto positivo. Un Franco non debole, ma entro limiti contenuti, è il toccasana per l’economia e per il commercio elvetici.

Durante l’anno 2009 anche il prodotto interno lordo ( PIL ) svizzero subirà un arretramento, ma di parecchio inferiore a quello degli altri Paesi europei e degli Stati Uniti. Il commercio con l’Estero risente della situazione mondiale e la diminuzione delle esportazioni è una realtà. Non dobbiamo però dimenticare che l’economia svizzera si basa su una produzione di qualità, una manodopera qualificata e che le imprese svizzere sono altamente competitive e specializzate in settori vitali. Inoltre la situazione finanziaria di aziende grandi, medie e piccole è ottima. Il capitale proprio è in generale elevato e il sistema creditizio funziona senza problemi e a tassi d’interesse vantaggiosi rispetto a quelli applicati in altri Paesi.

Il settore immobiliare – colonna portante dell’economia svizzera – sembra immune alla recessione in atto. Vi sono zone dove c’è un “boom”, sia per quanto concerne le costruzioni in corso che per le domande concernenti future costruzioni. I tassi d’interesse bassi per i mutui su immobili ( tasso variabile 3,5% ) e la rigidità nella concessione degli stessi ha fatto si che la Svizzera in questo settore ha una situazione che è esattamente l’opposto di quello che è successo negli Stati Uniti.

Due facce della medaglia per il settore finanziario. Bastonati i banchieri d’assalto dell’UBS che ha dovuto chiedere l’intervento della Confederazione per evitare il fallimento. Qualche problema anche per il Crédit Suisse che è uscito bene dal pantano contando solo sulle proprie forze. Anche alcune banche private di secondo piano attive nella gestione patrimoniale hanno subito perdite. Grande successo per le banche del settore bancario “reale” non quello dei “subprime” e della “speculazione folle”. Banche cantonali, Casse Raiffeisen, Banche locali che grazie ad una gestione seria ed oculata hanno chiuso il 2008 con risultati insperati, dovuti anche al fatto che molti clienti nel dubbio hanno attraversato il “Rubicone”.

Per quanto concerne il rischio derivante dai famosi “beni patrimoniali problematici” (subprime) si ritiene che oscillano tra il 9% e il 27% del prodotto interno lordo ( PIL ). Poiché il debito pubblico svizzero è molto basso la nota massima per la Svizzera, ossia le tre A ( AAA ) non verrà ritoccata. I conti della Confederazione hanno chiuso a fine 2008 con una maggiore entrata netta di 6,2 Miliardi di Franchi. Il debito pubblico al 31.12.2008 ammontava a 121,8 Miliardi di Franchi. La Banca nazionale disponeva alla stessa data di 1012 tonnellate di oro. La Banca nazionale ha sempre optato per tassi d’interesse piuttosto contenuti (inflazione permettendo) rispetto alle Banche nazionali europee prima e alla BCE ora. Oltre a supportare l’economia in periodi difficili, combattere l’inflazione in periodi di congiuntura galoppante, la Banca nazionale ha sempre visto di buon occhio un Franco “tranquillo”. Non dobbiamo dimenticare che per molti il Franco è considerato anche oggi un “porto sicuro”.

Potrebbe perciò subire impennate non gradite alla Banca nazionale, alle aziende esportatrici, ai titolari di mutui ipotecari, ecc. Altro punto positivo per il Franco sta nel fatto che la disoccupazione non ha mai raggiunto i livelli dei Paesi dell’Unione Europea o degli Stati Uniti. Al 31 maggio 2009 si attestava al 3,4%, mentre nell’Unione Europea era del 9,2% e negli Stati Uniti del 9,4%. Franco / Euro: Il Franco è – e rimarrà anche in futuro - attrattivo nei confronti dell’Euro. L’Unione europea è composta da Stati potenti, ma anche da Paesi con grandi difficoltà dal punto di vista finanziario e occupazionale.

I vantaggi dell’economia svizzera provengono da:

- inflazione più bassa

- dinamismo congiunturale più elevato

- tassi d’interesse più bassi

- disoccupazione bassissima e

- enorme surplus della bilancia dei pagamenti.

Dall’introduzione dell’Euro ( 1.1.1999 ) il Franco ha oscillato tra Fr. 1,6818 (massimo) e Fr. 1,4331 (minimo). La quotazione del 10 giugno 2009 è stata di Fr. 1,5117.

All’introduzione dell’Euro ( 1.1.1999 ) il cambio era di Fr. 1,61. Franco / Dollaro.

Dall’introduzione dei cambi flessibili all’inizio degli anni settanta il dollaro ha subito notevoli alti e bassi. Dimentichiamo i Fr. 3,80 ca. per un dollaro del 1972 che non rivedremo mai più. Dal 1.1.1999 a tutt’oggi il dollaro ha oscillato tra Fr. 1.9193 (massimo) e Fr. 0,965 (minimo). La quotazione del 10 giugno 2009 è stata di Fr. 1,0787.

La fiducia che riscuote il Franco svizzero è a nostro avviso ben fondata. Non esageriamo definendolo un “porto sicuro”, ma che si tratta di una valuta sana e solida possiamo asserirlo tranquillamente.

Giugno 2009

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